Data

15 luglio 2022

Una partnership di tre anni per la catalogazione, manutenzione e restauro delle opere del compasso d’oro

La tutela del patrimonio culturale, di cui Fondazione ADI da sempre si occupa, incontra la mission di Istituto Europeo di Design e dell’Accademia Aldo Galli che da più di cinquant’anni trasmettono la cultura del design italiano nel mondo a generazioni di progettisti. 

Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como sta svolgendo un panel di attività inerenti e trasversali al restauro contemporaneo che spaziano dalla catalogazione delle 3.000 opere della collezione Compasso d’Oro, alla stesura dei relativi condition report, al restauro vero e proprio di alcuni manufatti. Gli studenti del Corso di Restauro già da luglio 2020 hanno iniziato ad occuparsi dei condition report delle opere presenti all’interno del Museo. 2000 gli oggetti catalogati tra cui l’iconico divano giallo di Kartell disegnato da Philippe Starck, la lampada Lola di Luceplan, la macchina da cucire Necchi del designer Marcello Nizzioli, la Poltrona Sacco di Zanotta e il modellino Pininfarina Ricerca forma aerodinamica. Si tratta di un’attività multidisciplinare di cui l’Accademia continua  ad occuparsi nello spazio-laboratorio all’interno del Museo dove gli studenti portano avanti le attività di conservazione e studio. 

Museologia, conservazione e restauro dell’arte contemporanea, metodologia per la movimentazione delle opere d’arte, restauro dei manufatti in materiali sintetici lavorati, comunicazione e valorizzazione dei beni archivistici sono alcune delle materie che vengono analizzate all’interno del laboratorio.


FOCUS: LE ATTIVITÀ A CURA DEGLI STUDENTI DEL CORSO DI RESTAURO

La Stesura dei Condition Report

Ogni opera è accompagnata da un documento che ne identifica lo stato conservativo (denominato appunto condition report) partendo dall’analisi dei materiali costitutivi. Gli studenti del quarto e del quinto anno del corso di Restauro di Accademia di Belle Arti Aldo Galli realizzano tutti i condition report delle opere presenti all’interno del Museo ADI. Si tratta di un’attività multidisciplinare - il primo step coincide con l’analisi della documentazione fotografica, il secondo con lo studio dello stato di conservazione e la relativa schedatura dei dati tecnici, il terzo con la ricognizione di tutti gli interventi di restauro apportati - che richiede molto tempo e un’alta preparazione tecnica. Il report deve essere aggiornato e facilmente consultabile oltre che confrontabile in occasione di trasferimenti delle opere. L’Accademia ha iniziato ad occuparsene già nel 2020. 

Restauro delle Opere

Con il supporto dei docenti, gli studenti di Accademia sono stati impegnati nell’ultimo anno anche nel restauro di alcune opere esposte nel neonato Museo ADI. Gli interventi principali hanno riguardato la pulitura delle superfici delle opere, realizzata a mano con piccoli batuffoli di cotone intrisi in soluzione acquosa, il “consolidamento localizzato” dei manufatti, ottenuto con iniezioni e piccole pennellature di sostanze rinforzanti e i “fissaggi puntuali” con adesivi liquidi e consolidanti. Sono state anche realizzate integrazioni strutturali (operazione di stuccatura) e pittoriche.

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